In questo video presenteremo la centrale Smartliving 5-15 della INIM. Vedremo quali sono le sue caratteristiche principali e tutto i materiale informativo è no che troveremo all’interno della confezione.
Vedremo quali sono i dispositivi indispensabili per il funzionamento della centrale e parleremo dei morsetti presenti sulla scheda elettronica del pannello di controllo.

Testo del video

Modelli Smartliving disponibili

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Ecco la nostra prima presentazione di un video corso sulla centrale INIM. Come vedete è un prodotto italiano, interamente progettato e costruito a Montepandrone Ascoli Piceno, quindi parliamo di un prodotto totalmente made in italy.
Quella che abbiamo qua è una centrale Smartliving, esiste più di un modello: abbiamo la 5-05, la 5-15, la 10-50, la 10-50 L (in box largo, stesse caratteristiche della 10-50), ma semplicemente con il box più grande, alimentatore più grande e la 10-100 che è il massimo come espandibilità delle zone.
Anche questa assolutamente in box largo perché, avendo 100 zone, sicuramente gli assorbimenti sono notevolmente superiori.

Caratteristiche della centrale INIM

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Nella scheda che vedete in sovra impressione si può capire l’espandibilità delle centrali per quanto riguarda: le tastiere le aree di competenza, le zone d’ingresso, quali sono le uscite, l’uscita open collector piuttosto che uscite relè, tutti quelli che sono i dispositivi sul bus proprietario di questa centrale, la sua espandibilità futura.

Smartliving 5-15

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Qui presenteremo la centrale 5-15. La centrale 5-15 è la maggiormente richiesta perché ricopre la fascia media degli impianti. Con 5 zone di base espandibile fino a 15, riesce a coprire l’intera gamma. La scatola si presenta con un packaging tradizionale. Qui sopra abbiamo la tipologia della centrale, la lingua: italiana piuttosto che inglese o francese, ma per il mercato italiano saranno tutte quante in lingua italiano.

Possiamo scegliere la lingua tramite la tastiera in fase di installazione alla prima accensione fra italiano o inglese. La cosa fondamentale è la possibilità di poter fare un upgrade con le varie revisioni firmware che la casa madre mette in rete sul loro sito a tutti i possessori di un account. Quella che abbiamo qua è la revisione 5.0 che è l’ultima revisione firmware che è stato immesso sul mercato.

Unboxing della centrale

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Come potete vedere all’interno abbiamo il nostro box, un box metallico. Abbiamo tutte quelle che sono le nostre istruzioni, il nostro manuale d’uso, un breviario su quelle che possono essere gli schemi di collegamento, le tipologie di collegamento della centrale e le informazioni importanti che riguardano il primo utilizzo.

Qui abbiamo tutta quanta la documentazione che viene data con la centrale. Dicevamo: box metallico assolutamente necessario se vogliamo garantire un certo livello di sicurezza a differenza dei classici box di plastica. Un box metallico che viene chiuso da quattro viti negli angoli, due qui sotto e due qui sopra. Sul coperchio della centrale c’è scritto di che centrale stiamo parlando, quindi che modello, se la 5-15 piuttosto che 10-50 o la 5-05.

Cosa troviamo all’interno della centrale

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Vediamo all’interno, qui abbiamo il nostro alimentatore, in questo caso parliamo di una 5-15 quindi una centrale con un alimentatore da 1,2 ampere, non parliamo di un alimentatore switching ma di un trasformatore, la scheda della centrale, qui sotto la morsettiera.
Su tutta la centrale abbiamo le fustellature per il fissaggio dei cavi in modo da dare ordine al cablaggio all’interno della centrale senza dover mettere delle clip ferma cavo che col tempo tendono a staccarsi perché fissate con del biadesivo.

All’interno abbiamo un pacchettino in cui c’è il cavo per collegare la batteria tampone alla scheda della centrale. Abbiamo dei resistori per poter collegare gli ingressi in centrale in singolo o doppio bilanciamento a seconda del livello di sicurezza richiesto. Abbiamo dei condensatori da utilizzare sulla linea telefonica, e infine abbiamo le viti per la chiusura del coperchio.

Morsettiera della centrale

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Adesso vi parlerò più nel dettaglio dei morsetti d’ingresso della centrale. In seguito parleremo anche dei vari schemi di collegamento. Adesso andiamo a vedere la morsettiera e dove andremo a collegare tutti i cavi che arrivano dal campo, cioè dai locali in cui andiamo a installare la centrale. Partiamo da sinistra verso destra, qui troviamo i primi 5 morsetti della parte telefonica in cui collegare la linea telefonica PSTN o una linea emulata da un router o una linea VOIP.

Il secondo gruppo di morsetti è dove andremo a collegare tutte le periferiche a campo quali le tastiere, come la nuova tastiera Alien touchscreen o la classica tastiera Joy Max o la Joy GR con display LCD. Altre periferiche sono le espansioni di ingresso le sirene via BUS, insomma tutto ciò che trasmette dati via BUS. Nel terzo gruppo di morsetti abbiamo tutte le uscite dove collegare la sirena da esterno, la sirene da interno o tutto ciò che posso comandare con un’uscita.

Negli Open Collector potremmo andare a comandare l’accensione delle luci, un led di segnalazione di stato impianto quindi inserito led acceso, disinserito led spento, accendere o spegnere delle luci, accendere o spegnere il riscaldamento piuttosto che l’irrigazione, cioè possiamo andare a far la nostra domotica di casa in maniera molto semplice.

Nell’ultimo gruppo di morsetti, sempre da sinistra verso destra, troviamo le zone d’ingresso in cui collegare i rivelatori di movimento che proteggono i volumi, i contatti magnetici, in questo caso si tratta di un contatto magnetico di tipo filare a scomparsa, il classico contatto a sigaretta per le porte e finestre comunque per gli infissi.

Un contatto magnetico potrebbe essere anche quello da esterno sempre per porte e infissi, cioè tutto ciò che è un contatto e che vogliamo monitorare a campo. Diciamo che per quanto riguarda la morsettiera abbiamo detto tutto.
Come vedete è molto semplice: la prima parte riguarda la telefonia, la seconda riguarda il bus di comunicazione, la terza parte le uscite e quindi tutte le segnalazioni ottico acustiche e l’ultima parte sono gli ingressi dei sensori a campo.

Vi vogliamo far notare che sull’alimentazione primaria, di 220 Volt della centrale è presente un fusibile di tipo rapido di vetro che protegge la centrale contro gli eventuali sovraccarichi di tensione o da corto circuito sulla linea.

I morsetti del BUS

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Facciamo ancora una precisazione per quanto riguarda il BUS. È un BUS di tipo proprietario, questo vuol dire che la centrale può trasferire dei dati tramite il BUS seguendo un protocollo non aperto e quindi possono essere collegate solo periferiche della stessa casa costruttrice. Per cui sul BUS posso collegare tastiere, sirene via BUS, espansioni di casa INIM.

Il vantaggio del Bus è la sua semplicità, perché sono due cavi da 0,22 mm2 di sezione su cui viaggiano i dati. I due cavi di sezione 0,50 sono per l’alimentazione. I due morsetti segnati con le lettere “D” ed “S” costituiscono la linea per la trasmissione e la ricezione dei dati. Il BUS può essere steso su tutta l’area da proteggere e dove ho necessità di poter collegare una tastiera o un’espansione d’ingresso o una sirena su BUS.

Posso interrompere il BUS e vi collego in parallelo la periferica e immediatamente può comunicare con la centrale. Le proprietà del BUS sono principalmente queste: la possibilità e la flessibilità che ho di integrare il mio sistema in qualsiasi momento e modo.

L’esempio più pratico è quando non ho lo spazio all’interno delle tubazioni per poter passare più di un cavo, ho il mio BUS che transita lì, apro la scatola di derivazione, lo taglio e ci collego l’espansione o un’altra periferica e questa funzionerà correttamente.

Centrale sia filare che via radio

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Inizieremo a spiegare il principio di funzionamento e lo schema di collegamento per quanto riguardo un impianto di tipo prettamente filare. Ricordiamo che questa centrale nasce filare ma può essere espansa via radio.

Questo vuol dire che può gestire i contatti magnetici via radio, telecomandi via radio, sirene via radio, proprio perché è una centrale a 360 gradi che copre tutto quello che possono essere problematiche a campo, quelle che noi possiamo fisicamente trovare.

Collegamenti filari

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Ora spiegheremo come deve essere collegato e configurato un sistema di tipo filare. In questo caso collegheremo un infrarosso passivo, che è il classico rivelatore di movimento, un contatto magnetico che può essere quello della porta d’ingresso o della porta del balcone o della finestra quindi tutto ciò che sono delle aperture, una tastiera di comando.

La centrale ha bisogno di avere una tastiera, perché essendo una scatola metallica chiusa dove non ho modo di potervi accedere ecco perché la centrale, necessita assolutamente di una tastiera di comando; come dicevo può essere di tipo LCD o di tipo touchscreen.

Oltre alle tastiere la centrale può eseguire l’inserimento e il disinserimento o altro comando tramite un telecomando o un TAG avvicinato ad un lettore di prossimità posizionato all’ingresso dell’abitazione.